Pubblicato il 06/04/2024

Rivoluzione Culturale del Modello di Cittadino ed Istituzioni Competenti: le prime criticità e le soddisfazioni

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Introduzione

In un'era in cui l’apprendimento dell’adulto si ferma agli studi superiori e/o alla laurea, creare esperienze vicarie, ovvero, modelli sociali che aiutano a sviluppare apprendimento da gruppi di pari, le cui capacità sono simili, ad esempio il cittadino, il genitore, l’insegnante è una grande soddisfazione poiché aiuta a sviluppare senso di autoefficacia nella comunità. Pur tuttavia molte sono le criticità da affrontare.

Le prime criticità incontrate

L'intervento Ipacs, attivo nei primi progetti ha affrontato due principali criticità:

  1. Sentire lo stato fisiologico, emotivo ed affettivo nel momento presente

Come mi sento quando vivo una esperienza? Come mi sento quando entro in relazione? Come mi pongo all’interno della relazione? Come mi sento quando avvicino gli altri ad un processo di vicinanza con la Istituzione Asl, Comune, etc?

Questa criticità riguarda due aspetti: riconoscere la emozione provata ed utilizzare la funzionalità della emozione per relazionarsi agli altri. Sovente il cittadino non competente, usa solo gli effetti di una emozioni e questi li spingono a prendere azioni sotto l’impulso del fare, ad inserire il pilota automatico, ovvero, prendere decisioni  in maniera inconsapevole e non razionale.

  1. Costruire ed allenare la visione di insieme

Il city competent, come costruttore di vicinanza e di visione di insieme, spesso  si perde negli elementi di un problema, specie se complesso. Invece che individuare gli elementi utili del problema e costruire una soluzione accogliendo tutte le info che gli altri ritengono importanti, per il proprio vissuto ed esperienza della loro porzione di mondo. E’ questo un metodo per allargare la propria conoscenza, lasciandosi contaminare dagli altri, rimanendo su un piano di possibilità e utilizzare gli elementi ritenuti utili del problema per creare una visione di insieme ed una realtà comune

  1. Allineare la motivazioni alle varie fasi del piano di azione.

Si ritorna nello schema automatico di pensiero:  “ tanto non dipende da me… a causa del sistema Asl non posso andare avanti, non posso cambiare”

Sono gli automatismi di pensiero, azione e relazioni che affievoliscono la motivazione a portare avanti un compito. Schemi automatici che pesano come resistenza passiva al cambiamento.

Le prime soddisfazioni ottenute :

  1. La determinazione con cui i 27 cittadini hanno affrontato la sfida, la resilienza con cui hanno trasformato la positività in ottimismo, in proattività.
  2. Il miglioramento del senso di autoefficacia nell’affrontare l’obiettivo che la Asl chiede
  3. La capacità di adattarsi ai nuovi contesti, compreso il come far fronte all’insuccesso e saper disattivare eventuali esperienze negative.
  4. La voglia di costruire un apprendimento che parte dalla verifica delle minacce che si frappongono fra il cittadino e lo scopo, attivando un processo di ragionamento lento e riflessivo
  5. La voglia di darsi un metodo per creare uno spazio con confini precisi in cui operare, per darsi delle regole per raccogliere info e nel comunicare per avere info, per scomporre il problema e costruire un nuovo processo di contaminazione per creare nuove soluzioni.

Verso un Sistema Socio- Economico-Sanitario partecipativo ed integrato

L'esperienza Ipacs ci insegna che la trasformazione del sistema sanitario e socio-economico passa attraverso i "nuovi corpi intermedi": ASL, associazioni, volontariato, e cittadini, tutti uniti da un obiettivo comune di sintesi socio-sanitaria ed economica. Questa evoluzione culturale, promossa da un cambiamento nei comportamenti quotidiani e supportata dalla digitalizzazione dei servizi, apre la strada a una civiltà basata su responsabilità condivisa e azione collaborativa.

Conclusioni

L'intervento Ipacs rivela una verità fondamentale: la forza di un sistema socio- sanitario ed economico resiliente e inclusivo risiede nelle persone - cittadini ed operatori - e nella loro capacità di adottare e diffondere comportamenti virtuosi e di saper lavorare in ottica interdisciplinare. In quest'ottica, semplici azioni quotidiane diventano strumenti potenti di cambiamento, delineando il percorso verso una nuova era di civiltà e cultura socio-sanitaria, economica.

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