Pubblicato il 02/08/2023

Qual è l’impatto dell’analfabetizzazione digitale tra i cittadini?

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 Nel 2018, prima della Pandemia Covid 19, in Italia, secondo una ricerca di AGCOM, un 19% delle notizie di carattere scientifico e tecnologico aveva contenuti falsi o fuorvianti. Erano le notizie riconducibili a fatti di cronaca, politica e accadimenti di rilevanza internazionale che nel 57% contenevano contenuti fuorvianti.

Questo determinava la mancanza di fiducia dei cittadini nel sistema istituzionale, in aggiunta al fatto che gran parte alle comunicazioni erano troppo frettolose e sintetiche, perché il cittadino ne potesse comprendere, in maniera esaustiva, tutto l’impatto su di sé e sulla propria famiglia.

La Pandemia COVID- 19 ha portato la comunicazione e gestione del dato istituzionale a fare un grande salto in avanti perché la comunicazione è stata gestita in maniera sistemica, dando a tutti lo stesso grado di informazione e nella stessa qualità, senza lasciare indietro nessuno.

Perché allora è ancora così diffusa la mancanza di adesione al trattamento ed alle informazioni con validità scientifica?

La portata sistemica delle info ai cittadini si ha quando il contenuto della comunicazione è uguale in tutti i territori, anche se la descrizione dell’impatto è tarata sullo specifico territorio. Molto spesso, invece, le comunicazioni sanitarie sono ritornate ad essere troppo sintetiche, frettolose e frammentate, non spiegano l’impatto ed il cittadino non comprende appieno tutta la portata per sé stesso e per i suoi familiari.

Il dialogo con i professionisti spesso non crea quel senso di affidamento fiducioso che il cittadino vorrebbe instaurare e ciò ha riportato alla mancata adesione a trattamenti utili ed al ricorso a informazioni di scarsa o nulla validità scientifica. Fenomeno facilitato dalle sempre più numerose notizie sui social, che, seppur false, sono, invece, più accattivanti nella comunicazione, e nell’aggancio, il cittadino disorientato si allontana dalle Istituzioni.

Se, invece, le istituzioni lavorano insieme ai cittadini, è possibile individuare le soluzioni in termini di produzione di una comunicazione basata su notizie con validità scientifica e di portata sistemica.

Il valore di Competence Economy

La Competence Economy può essere definita come la capacità di un sistema economico di generare per tutti (e su base duratura) conoscenze (sapere) e competenze (saper essere-saper divenire- soft skills).
      Principio fondamentale è la necessità di una maggiore consapevolezza che non vi può essere innovazione tecnologica e in generale sviluppo di politiche economiche future senza la contemporanea crescita e valorizzazione delle persone all’interno di una comunità. Crescita e valorizzazione che si concretizzano sia attraverso la conoscenza sia attraverso comportamenti nella loro duplice funzione/significato: complesso del know how necessario e delle capacità di sviluppare dei comportamenti coerenti che aiutano ad essere consapevoli delle conseguenze delle azioni che decidiamo di agire, facilitano il raggiungimento dei nostri obiettivi, e, che, sommati alle conoscenze, danno maggiore valore alla persona, in termini economici e sociali. Fondamentali sono anche il valore della condivisione delle informazioni che circolano non più cristallizzate in forma gerarchica ma in uno scambio continuo. Un” elemento fondamentale” di competence economy è la necessità di condividere in tempo reale progetti, esperienze, che producono conoscenze e competenze, attraverso, ad esempio, una piattaforma che metta in rete e produca una visione a 360° per ognuno dei partecipanti. La cultura di base è un fondamentale requisito per lo sviluppo sociale. D’altro canto, un importante prerequisito per una economia basata sulle competenze è l’allargamento della prospettiva dal raggiungimento dei propri obiettivi affrontando in ottica “interdisciplinare in azione” una programmazione coerente e finalizzata allo sviluppo sia della conoscenza (hard skills) sia della consapevolezza del valore dei comportamenti (soft skills).
 Riguardo la metodologia operativa sono state proposte varie strade: (a) l’intervento sulla formazione scolastica, insieme al Territorio, con un approccio formativo di tipo esperienziale basato sul dialogo intergenerazionale tra adolescenti ed adulti ( in quanto ex adolescenti). La formazione scolastica gioca un ruolo fondamentale nel diffondere l’alfabetizzazione anche emotiva. IL confronto tra generazioni aiuta molto anche la autoconsapevolezza emotiva e sociale; (b)l’intervento sulle Comunità, partendo dalla diagnosi di territorio che indentifichi i bisogni “attuali” di tutta la popolazione , programmando l’intervento sui bisogni reali, di tutta la popolazione, non solo di quella affetta da disagio bio/psico/sociale, e,  valorizzando le risorse umane e le competenze esistenti nella Comunità; (c) l’intervento sui dirigenti della pubblica amministrazione, affinchè sviluppino un approccio interdisciplinare ed una gestione di una rete consapevole

L’innovazione nello sviluppo e realizzazione di  Policy con al centro il valore della persona

L’idea portante è che una policy può essere realizzata anche fuori dall’ambito prettamente politico (es Parlamento) ed i Laboratori Politico Istituzionali, danno corpo a questa idea. Attraverso la messa a confronto di prospettive e visioni di tutte le parti interessate: dei politici, degli istituzionali e dei cittadini in un periodo di circa 4 mesi, dando a ciascuno dei partecipanti, anche la possibilità di essere potenziato sulla resilienza e sull’apertura al cambiamento, con sessioni di coaching individuale, si sviluppano nuove azioni, soluzioni che superano vincoli di sistema e mettono al centro il valore della persona e della Comunità di riferimento.
I principali obiettivi del progetto City Competent sono: (a) facilitare la realizzazione di obiettivi interconnessi di interesse collettivo, con finalità civiche solidaristiche e di impatto economico, socio- sanitario;(b) supportare la formazione di “nuove comunità” per ristabilire forti legami sociali tra le persone, stakeholder del sistema; (c)sviluppare la consapevolezza del valore economico- sociale che la” conoscenza” ha per la propria Istituzione, per l’ambito di Comunità

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