L'Arte Partecipativa come "Cura" nel Terzo Millennio
L'articolo di Massimo Sgroi esplora l'arte partecipativa di Mimmo Martorelli, definendola una pratica a-sistemica e significativa nell'omologazione ipertecnologica del terzo millennio. Questa forma d'arte agisce come una cura, sia in senso esistenziale che clinico-relazionale, poiché sfuma i confini tra artista e fruitore. L'opera non nasce dall'artista isolato, ma emerge dallo spazio di intersezione, dalla relazione tra l'artista e il pubblico, che ne stabilisce il senso creativo.
Il Ribaltamento dei Ruoli: L'Artista come Medium, il Cittadino come Pensatore
Martorelli adotta un approccio unico: fa un passo indietro rispetto all'egocentrismo tipico del sistema dell'arte. Si posiziona come motore progettuale e finalizzatore, ma mette la sua creatività e le sue competenze tecniche al servizio del vero pensatore dell'opera: il cittadino. La persona, attraverso il medium-Martorelli, rivendica la propria funzione creativa, usando l'artista come un'estensione per dare forma alla propria visione. Il processo creativo non è più discendente (artista → opera → fruitore), ma ascendente o circolare, dove l'artista facilita la materializzazione del pensiero individuale o collettivo.
Il Processo come Vera Opera: Mappatura Emozionale del Territorio
L'analisi sottolinea che la vera opera d'arte non è solo l'oggetto finale (come la fotografia su plexiglass), ma l'intero processo che porta alla sua realizzazione. Questo processo, sperimentato a Roma, Taranto e nel Cilento, include la selezione dei partecipanti, le interviste, la scelta condivisa di una strada e la sua rilettura performativa ed emozionale (mappatura della strada). Tutti questi elementi confluiscono in una mappa interattiva finale, che rappresenta il legame profondo tra la persona, la sua memoria, l'affettività e il territorio.
Implicazioni Etiche e Sociali: Cooperazione e Consapevolezza
L'arte partecipativa di Martorelli si scontra con la visione elitaria dell'arte, promuovendo il concetto di "Arte come Bene Comune". Solleva un dilemma etico cruciale nell'infosfera globale, schierandosi per un'etica comunitaria. La cooperazione sociale attiva sostituisce la semplice collaborazione passiva: il cittadino non è solo coinvolto, ma diventa determinante. Questo approccio non mira solo a una nuova estetica, ma propone un nuovo modello sociale necessario per le sfide contemporanee, in cui l'individuo comune diventa compartecipe e governa le trasformazioni anziché subirle, rafforzando la consapevolezza del sé e la propria funzione sociale.
Contesto e Prospettive Future
Questo modello artistico, inserito nel progetto IPACS sulla Competence Economy, anticipa secondo Sgroi le future dinamiche dell'arte immersiva e interattiva (potenzialmente legate all'IA e agli avatar), dove l'interazione del fruitore modifica l'opera stessa. Riportando il cittadino al confronto diretto con il territorio e la propria interiorità, l'arte di Martorelli diventa una sfida essenziale in un mondo dove la realtà rischia di dissolversi nell'eccesso di virtualità.
Per approfondire ulteriormente la visione di Massimo Sgroi sull'opera di Martorelli, si rimanda all'articolo originale.