Pubblicato il 03/05/2025

Modello City Competent e Arte Partecipativa: Potenziare la Telemedicina e l'Assistenza Domiciliare nella ASL Roma 3

Tempo di lettura: 3 minuti

 La Sfida della Telemedicina e dell'Assistenza Territoriale

L'articolo descrive l'impegno della ASL Roma 3 nell'adottare soluzioni organizzative e tecnologiche per migliorare l'assistenza a domicilio, specialmente per i cittadini più fragili. In linea con gli obiettivi del PNRR (Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza) italiano, che punta a rafforzare le reti di prossimità e la digitalizzazione del Servizio Sanitario Nazionale, la telemedicina è identificata come un pilastro fondamentale. Tuttavia, emergono sfide legate alla piena integrazione di questi servizi, alla collaborazione tra operatori e cittadini e alla necessità di nuove competenze digitali e di auto-cura (self-care).

Il Modello "City Competent" e il Ruolo dell'Arte Partecipativa

Per affrontare queste sfide, la ASL Roma 3 ha introdotto un modello innovativo supportato da IPACS (Institutional & Public Coaching Services): il "City Competent Model". Questo approccio mira a responsabilizzare (empowerment) i cittadini e a rafforzare l'uso dei servizi di telemedicina. Elemento chiave del modello è l'Arte Partecipativa, utilizzata come strategia di apprendimento per facilitare nuove relazioni tra istituzioni e cittadini "competenti". L'obiettivo è superare le barriere comunicative, sviluppare un approccio interdisciplinare e promuovere una leadership informale per gestire la complessità dell'assistenza domiciliare (Care at Home) che cambia rapidamente. Questo si inserisce nel concetto di "Competence Economy", che valorizza competenze trasversali come l'intelligenza emotiva.

Metodologia: Formare Cittadini Competenti per la Comunità

La metodologia implementata prevede l'identificazione e la formazione di cittadini ("City Competent") che possano agire come facilitatori all'interno delle loro comunità per affrontare bisogni sociali insoddisfatti, specificamente legati all'implementazione dell'assistenza domiciliare e della telemedicina. Il percorso formativo, che coinvolge anche manager della pubblica amministrazione, integra coaching e arte partecipativa. I cittadini formati ottengono una certificazione e diventano parte di una rete riconosciuta come facilitatrice di innovazioni sociali, economiche e sanitarie. Vengono potenziate meta-competenze strategiche, misurate tramite assessment pre e post-percorso, e si favorisce uno scambio intergenerazionale e interdisciplinare.

Contesto ASL Roma 3 e Applicazione del Modello

La ASL Roma 3 serve una popolazione ampia (oltre 600.000 abitanti) con una significativa quota di anziani e persone affette da multi-patologie (9.8%), rendendo cruciale l'assistenza domiciliare integrata e multiprofessionale. L'ASL ha già diverse esperienze attive di telemedicina (teleconsulto, televisita, telemonitoraggio, teleassistenza domiciliare, anche per la salute mentale), avviate anche prima della pandemia. Il modello City Competent si inserisce in questo contesto con l'obiettivo specifico di aumentare la literacy (alfabetizzazione) sia dei cittadini sia degli operatori sui nuovi modelli assistenziali territoriali (DM 77/2022), sugli strumenti digitali e sulle modalità di accesso e integrazione dei servizi di telemedicina.

Risultati Preliminari e Impatto Atteso

L'analisi preliminare dei test di valutazione delle competenze (in entrata e uscita dal percorso formativo, Figura 2) su 24 partecipanti (cittadini e operatori) mostra un potenziamento dei comportamenti utili a superare gli ostacoli interni all'implementazione della telemedicina. L'arte partecipativa, attraverso il dialogo e il feedback (es. nella co-progettazione di landing page, Figura 3), ha facilitato il passaggio da una visione individuale a una integrata e condivisa, migliorando il pensiero strategico e la pianificazione. L'impatto a medio termine viene misurato attraverso indicatori specifici (Tabella 5) legati alla literacy, al miglioramento dell'interazione, alla riduzione dei reclami e all'aumento dell'uso efficace dei servizi.

Discussione e Conclusioni: Competenze Digitali e Uguaglianza

L'articolo sottolinea l'importanza cruciale della literacy digitale e organizzativa per il successo della telemedicina e dei nuovi modelli di cura previsti dal PNRR. Si suggerisce un processo di certificazione per i rappresentanti delle associazioni di pazienti come "cittadini competenti". Viene evidenziato il divario italiano nelle competenze digitali di base (indice DESI) e la necessità di formazione continua (lifelong learning), che includa non solo le hard skills ma soprattutto le soft skills (come adattabilità, flessibilità cognitiva, intelligenza emotiva), fondamentali nel nuovo panorama lavorativo e meno sostituibili dall'automazione. L'arte partecipativa è vista come uno strumento per ridurre le disuguaglianze di accesso e competenze, promuovendo una cultura del dialogo. Si conclude che l'accesso alla medicina digitale è essenziale per società resilienti e che il modello City Competent, promuovendo partecipazione e competenze, è una via promettente da scalare ulteriormente.

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